lunedì 30 aprile 2012

sabato 28 aprile 2012


Parlavamo del più e del meno, ieri
ieri i miei occhi cercavano i tuoi, 
tu pure andavi in cerca del mio sguardo
intanto che il discorso continuava.
Sotto il senso banale delle frasi
il mio amore seguiva i tuoi pensieri,
e quando tu parlavi mi fingevo
distratto ed ascoltavo il tuo segreto:
poiché la voce e gli occhi di Colei
che ti fa triste e gioioso rivelano,
malgrado ogni sforzo mesto e allegro,
l'essere interiore illuminandolo.
Ieri dunque son partito inebriato: 
il mio cuore spera vanamente,
ha una speranza vana, falsa e dolce?
No, è vero? E' vero che no?


Verlaine

domenica 18 settembre 2011



…rappresentava una perenne ode vivente alla brioche della domenica mattina, quando, intorpiditi ma felici per la giornata di riposo che inizia, ci infiliamo un vecchio maglione comodo e scendiamo a prepararci il caffè, controllando con la coda dell’occhio la montagnola brunita che riposa sul tavolo. Ci sentiamo ancora piacevolmente addormentati, gioiamo qualche secondo in silenzio di non doverci piegare alla legge del lavoro, ci stropicciamo gli occhi provando benevolenza per noi stessi, e quando l’aroma palpabile del caffè si sprigiona finalmente ci sediamo davanti alla tazza fumante, esercitiamo una leggera pressione sulla brioche che si spezza piano piano, ne portiamo un boccone nel piatto pieno di zucchero in mezzo al tavolo e, con gli occhi socchiusi, riconosciamo senza dircelo la sfumatura dolce-amara della felicità.

Muriel Barbery

lunedì 6 giugno 2011

....sapete, soffro di iperattività immaginativa: la mia mente tende a saltellare un po' qua e là e io ho qualche guaio tra fantasia e realtà...

-Io e Annie-